Lo spaccato di un Italia divisa tra chi cerca di informare e chi vuole solo lo scoop
Nel 2020 pare che Whatsapp giri più veloce dei giornali, ormai chiunque e qualunque cosa fa notizia.
Il ruolo degli organi di informazione è quello di “informare” la popolazione e spesso si cerca la notizia del giorno per sbaragliare la concorrenza ma a volte si casca nel procurato allarme.
L’esempio per antonomasia è quello di qualche settimana fa, esce fuori la bozza del decreto che indica l’intera Lombardia come “zona rossa”, conseguenza? Stazioni prese d’assalto, raggruppamenti di persone in preda al panico e una diffusione aggressiva del virus.
A questo punto cosa e chi conta di più? La notizia o il Governo?
La comunicazione errata è figlia di una comunicazione assente tra le forze di governo, abbiamo assistito al #milanononsiferma e due giorni dopo la smentita con #chiudiamotutto, è chiaro che la popolazione non sappia più che pesci pigliare.
Una comunicazione sana è quella che rispetta le istituzioni ma soprattuto rispetta il cittadino, non cerca per forza la notizia senza una conferma da fonti ufficiali o comunicati, non mette il cittadino nelle condizioni di non sapere più a quale giornale o sito fidarsi.
Di certo “comunicare” alle persone spaventate non è facile, sono portate a “credere” alla notizia più sconvolgente, perché nelle situazioni di emergenza ci si aggrappa a tutto.
Per questo ci vuole cautela e responsabilità.
La redazione